Eventi

Gilda mia Gilda

Data:  26 nov 2022 dalle 17:00 alle 23:59

Festival del Melologo
Incontri e Corsi Teatro Cinema Musica

Cos'è

Un ricco cartellone di appuntamenti dedicati all’interazione tra musica e parola

Luogo

Pinacoteca civica, via Diaz 84 - Como

Orari

Data:  26 nov 2022 dalle 17:00 alle 23:59

Ore 17.00

Descrizione

Locandina FESTIVAL MELOLOGO (1)Festival del Melologo

Sabato 26 novembre 2022, ore 17
Como, Pinacoteca Civica
GILDA MIA GILDA (per non dire Rigoletto)
Melologo per voce recitante e archi di Michele dall’Ongaro, su testo e drammaturgia di Vittorio Sermonti.
Giorgio Appollonia, voce recitante – New MADE Ensemble
“Gilda, mia Gilda (per non dire Rigoletto)” su testi di Vittorio Sermonti e con le musiche di Michele dall’Ongaro, appare come una parodia “ludica” del titolo verdiano eponimo, dai tratti costruttivisti, per quintetto d’archi e voce recitante. Spiega come abbia affrontato l’operazione il compositore Michele dall’Ongaro, nell’intervista intitolata Caro padre, ti (ri) scrivo, rilasciata a Alessandro Mastropietro, a ridosso della prima dell’opera, in Riraccontare Verdi. Materiali per un ciclo (de) costruzionista (a cura del committente dell’opera, La Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, L’Aquila, 2002): “mi sono attenuto a quello che mi pare sia lo spirito, che condivido, con il quale Sermonti ha affrontato il testo. L’ironia, i riferimenti extraverdiani (come l’attacco manzoniano), il gusto per la parodia ma anche l’amore per quest’opera, le sue citazioni letterale etc; ho cercato quindi di seguire il testo di Sermonti, assecondando, ma anche contrastando, il flusso drammaturgico della parola. Nella musica ci sono quattro classi di materiali: frammenti dell’opera veri e propri, richiamati dallo stesso narrante per mezzo di un lettore di audiocassette, come a evocare una destinazione domestica del racconto (che so… come rivolto a un nipotino in visita); citazioni della partitura originale proposte dal quintetto d’archi; parafrasi verdiane e infine musiche originali sempre costruite su cellule del Rigoletto. Non c’è una nota che, in qualche modo, non si riferisca al capolavoro originario, e che non sia in qualche rapporto dialettico con la parola del recitante.
L’idea è stata di avvicinare la musica, allo stesso modo in cui Sermonti ha approcciato il testo: giocando con gli oggetti, le figure, i riferimenti, con l’affetto talvolta irriguardoso che si ha verso un Grande Padre qual è certamente Verdi. Che in tutto questo ci sia dell’ironia è probabile ma in questi casi è bene ricordarsi del monito di Umberto Eco: l’ironia non è una di quelle qualità che programmaticamente, ci si può attribuire senza apparire un po’ ridicoli.”

Biglietto di ingresso 5 euro

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