Sezione rinascimentale

Collocata a destra dell’ingresso, occupa tre sale a piano terreno dell’ala orientale di Palazzo Volpi.

Nella sala centrale è esposta una selezione di dipinti appartenuti alla cinquecentesca collezione di ritratti di Uomini Illustri di Paolo Giovio, famoso letterato comasco al quale si deve tra l’altro l’odierno concetto di Museo. Dei 400 ritratti originari della collezione, il Museo conserva un nucleo di 40, ricevuti tramite due donazioni: il lascito Rovelli nel 1966 e il lascito Acchiappati entrato nel 1972. La sala ospita inoltre quattro vetri istoriati, di cui uno proveniente dal rosone del Duomo di Como e due antelli dalla chiesa di San Giovanni di Torno.

Le due sale laterali ospitano rispettivamente opere prestigiose provenienti dal collezionismo privato e significative testimonianze della produzione artistica rinascimentale nella città lariana. Di notevole interesse un dipinto su tavola della metà del XV secolo raffigurante il volto della Vergine (Virgo advocata) con attribuzione tutt'oggi dibattuta tra Antonello da Messina e il pittore valenciano Jacomart Baço; una tavola cinquecentesca di Ambrosius Benson raffigurante un Concerto Campestre; un arazzo con la Nascita della Vergine di proprietà  della chiesa cattedrale di Como e un Libro d’Ore miniato di ambito milanese.

Il Rinascimento lariano è documentato da opere di pittura e di scultura. Tra le prime si segnalano: un dipinto su tavola di Giovanni Andrea de Magistris raffigurante la Natività e la ricomposizione della decorazione absidale proveniente dalla chiesa dei SS. Cosma e Damiano, compiuta nel secondo decennio del XVI.
Le numerose sculture esposte documentano la matrice stilistica rodariana, dal nome dai due scultori attivi per un quarantennio, dalla fine del XV secolo fino al 1526, nel cantiere del Duomo di Como, Tommaso e il fratello Giacomo.

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