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La chiesa romanica del Monastero di Santa Margherita

Data:  10 mar 2021

Luoghi perduti

P429_Primo Maestro di S. Margherita_L'antica chiesa di S.MariaSiamo nell’Alto Medioevo, nel VI-VII secolo d.C. circa.
Due giovani del piacentino, Faustina e Liberata, rinunciano a una vita di agi e alle attrazioni del mondo e giungono a Como, decidendo di ritirarsi a vita consacrata.
La tradizione attribuisce loro la fondazione del primo nucleo di quello che poi sarebbe diventato un grande monastero. Intitolato in seguito a Santa Margherita, la sua esistenza è attestata però da documenti che risalgono a non prima del X secolo.
Il cuore del monastero vetus, cioè antico, fu il piccolo (ma proprio piccolo, circa quattro metri per lato) oratorio di San Giovanni, situato a ovest al di fuori della cinta muraria. Nel 1310 le sue pareti furono decorate dal ciclo di affreschi con Le Storie delle Sante Faustina e Liberata, di cui fa parte anche la Chiesa del monastero qui riprodotta.
L’autore, noto come Primo Maestro di Santa Margherita, descrive accuratamente l’architettura della chiesa romanica, con le tre absidi, coronate da archetti pensili che adornano anche i lati dell’edificio, e il portale strombato, che richiama quello oggi esposto in Pinacoteca e proveniente proprio dal Monastero benedettino femminile di Santa Margherita.
Questo fu demolito nel XIX secolo e ne restano poche tracce inglobate nell’edificio della vecchia Trattoria Le Catene, oggi chiusa, nell’attuale via Borsieri.

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