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Al cinema con l'archeologo

Data:  23 giu 2015

Immagini e archeologia sulle tracce della Grande Guerra

cinema archeologico 2015 musei A3AL CINEMA CON L’ARCHEOLOGO
XXI edizione  

In tempi di rievocazione del primo conflitto mondiale i Musei di Como dedicano il XXI appuntamento intitolato “Al cinema con l’archeologo” a ricordare un evento drammatico e mai dimenticato della nostra storia. L’iniziativa si svolge come sempre in collaborazione con la Famiglia Comasca che contribuisce fattivamente al suo buon esito, e in concomitanza con la Mostra Como e la Grande Guerra, realizzata grazie ad un progetto che ha coinvolto alcune classi del Liceo Scientifico  “P. Giovio” con il coordinamento dei prof. O. Zagami e A. Larocca,  allestita presso il Museo e che quindi sarà visitabile anche nelle serate dedicate alle proiezioni.
Nello spirito abituale di questa manifestazione l’approccio al tema sarà di tipo archeologico. La metodologia di indagine stratigrafica e le nuove tecnologie applicate allo scavo si vanno sempre più spesso utilizzando anche nello studio di contesti moderni e in campo forense, con risultati tra i più importanti e a volte spettacolari.
Poiché negli ultimi anni il ritiro delle masse glaciali sulle alte quote delle Alpi hanno portato alla luce diverse testimonianze della guerra mondiale, tra cui un importante appostamento militare austro-ungarico sui ghiacciai dell’Orles-Cevedale, ma anche tracce meno evidenti ma non per questo meno toccanti di episodi bellici, verranno presentati due filmati realizzati dall’Ufficio per i Beni culturali della Provincia di Trento commentati da archeologi che hanno preso parte direttamente alle ricerche.
Le due serate dedicate a questi documentari saranno intervallate da un intervento del critico ed autore teatrale Mario Bianchi che ha appositamente realizzato una scelta di immagini e sequenze di celebri film  che hanno la Grande Guerra come protagonista che ha significativamente voluto intitolare “SE QUESTO E’ UN – L’UOMO”.

Ingresso libero


Mercoledì 1 luglio 2015      
ore 21.30

Cortile del Museo Archeologico Paolo Giovio
PUNTA LINKE – LA MEMORIA
La Grande Guerra restituita dal ghiaccio
Regia di Paolo Chiodarelli, SAP, Italia 2014

Presentato alla 62° edizione del Trento Film Festival 2014 nella sezione Orizzonti vicini
Sarà introdotto da Emiliano Garatti, archeologo della Ditta SAP, Società Archeologica di Mantova, che ha partecipato al cantiere di ricerca.

«A emozionarmi, nel tunnel della Linke, è stato l’odore. Il sudore, i panni bagnati, il grasso per ungere la teleferica e i fucili. In un sito archeologico dove l’uomo ha vissuto millenni fa tutto è minerale, asettico. Nei luoghi della Grande Guerra si annusano la sporcizia, la fatica, la vita» (Nicola Cappellozza, responsabile del cantiere di scavo).
Il lungometraggio documenta l’indagine conoscitiva, lo scavo archeologico, il recupero e la valorizzazione del sito messi in atto dall’Ufficio Beni Archeologici della Provincia Autonoma di Trento. La campagna archeologica è stata condotta da Sap, Società Archeologica, che è anche co-produttrice del film insieme alla Provincia Autonoma di Trento.
La Punta Linke, sotto il monte Vioz, con i suoi 3632 metri di altitudine fu uno dei centri nevralgici più alti e più importanti del fronte occidentale durante la cosiddetta "Guerra bianca". Sotto la Punta Linke, il ghiaccio ha conservato una grande quantità di reperti bellici, tra i quali anche documenti (cartoline, stampati) in grado di restituire dati straordinari sulla vita in guerra a quelle altitudini, e ha permesso la realizzazione di un itinerario museale in quota che consente il contatto fisico con gli ambienti ove si svolsero quei drammatici eventi, creando più di qualsiasi allestimento espositivo l’impatto emotivo maggiore.
 
Mercoledì 8 luglio 2015      
ore 21.30

Cortile del Museo Archeologico Paolo Giovio
SE QUESTO E’ UN – L’UOMO
Il cinema e la Grande Guerra    
Scelta di immagini e sequenze di celebri film realizzata da Mario Bianchi
Come d’uso negli ultimi anni, il ciclo Al cinema con l’archeologo vuole indagare il mondo delle pellicole cinematografiche di maggior successo su un tema legato alla storia o all’archeologia, in questa ottica il critico ed autore teatrale Mario Bianchi ha appositamente realizzato una scelta di immagini e sequenze di celebri film ambientati durante la Grande Guerra, ricavandone un lungometraggio per il quale ha voluto significativamente riprendere, rendendolo universale, il titolo dell’opera di Primo Levi “SE QUESTO E’ UN UOMO”.
 
Sequenze tratte da: Per il re e la patria – J. Losey (1964); Torneranno i prati – E. Olmi (2014); Uomini contro – F. Rosi (1970); La grande guerra – M. Monicelli (1959); Orizzonti di gloria – S. Kubrick (1957); Charlot soldato – C. Chaplin (1918); Joyeux Noël – C. Carion (2005); Westfront 1918 – G.W. Pabst (1930); E Johnny prese il fucile – D. Trumbo (1971); All’Ovest niente di nuovo – L. Milestone (1930); Il sergente York – H. Hawks (1941); La grande illusione – J. Renoir (1937); Monsieur Verdoux – C. Chaplin (1947).


Mercoledì 15  luglio 2015     
ore 21.30

Cortile del Museo Archeologico Paolo Giovio
PASUBIO, GIUGNO 1916: ATTACCO ITALIANO AL MENDERLE
Il contributo archeologico nell'anatomia di un campo di battaglia
Regia di Paolo Chiodarelli, SAP

Presentazione di Nicola Cappellozza, archeologo della SAP-Società Archeologica e guida alpina

I resti di quattro soldati italiani sono stati ritrovati nel 2011 sul Pasubio. Due di questi uomini sono stati probabilmente uccisi nella zona del Corno Battisti, in territorio di Vallarsa, da un'esplosione mentre stavano per conquistare una trincea austriaca.  Le cazzuole e le spazzole degli archeologi hanno riportato alla luce gran parte delle ossa di un soldato munito di elmetto e trance per i fili spinati, borraccia, gavetta e portafogli con tanto di monete all'interno.
Le analisi scientifiche sui resti umani e i dati storici permettono una ricostruzione dettagliata di quanto avvenne nel corso dell’ attacco italiano al costone del Menderle del giugno 1916. Una ricostruzione storica e soprattutto un documento di pietas per l’uomo che dalle guerre esce sempre sconfitto.
 





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