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Il Sogno da Beethoven a Piazzolla

Data:  15 dic 2019 dalle 11:00 alle 23:59

Camera con musica
Teatro Cinema Musica

Cos'è

camera con musica oggiDomenica 15 dicembre, in sala Bianca, prosegue la rassegna Camera con Musica, alle ore 11.00, terzo di sette appuntamenti, che porteranno a domenica 19 aprile 2020; il concerto è, e sarà sempre preceduto da una degustazione di te, offerta da Peter’s Tea House Como, in armonia con il programma musicale; la partnership tra il Teatro Sociale di Como/ AsLiCo e la prestigiosa azienda di te si rafforza, per offrire al pubblico un’experience sempre nuova, un’unione a legare la musica, ed il repertorio da camera, la piacevolezza del te, il profumo degli infusi.

Il concerto è organizzato in collaborazione con l’Associazione Musica con le Ali, realtà di Patronage Artistico unica nel suo genere in Italia che opera senza fini di lucro per promuovere la crescita e l’affermazione professionale dei giovani musicisti di grande talento.

Il Sogno da Beethoven a Piazzolla
Ludwig van Beethoven, Sonata in sol minore op. 5 n. 2
Sergej Rachmaninov,
Prelude et Danse Orientale (Preludio e Danza orientale), op. 2
Sergej Prokof'ev,
Sonata in do maggiore, op. 119        
Astor Piazzolla,
Le Grand Tango

Caterina Isaia violoncello
Rosamaria Macaluso pianoforte

Le due giovani esecutrici Caterina Isaia al violoncello e Rosamaria Macaluso al pianoforte, entrambe sostenute dall’Associazione Musica con le Ali, confermano la fortunata collaborazione del Teatro Sociale di Como con tale realtà di Patronage Artistico, unica nel suo genere in Italia, che opera senza fini di lucro per promuovere la crescita e l’affermazione professionale dei giovani musicisti di grande talento. Caterina Isaia e Rosamaria Macaluso, di 16 anni entrambe, vincitrici di numerosi primi premi, borse di studio prestigiose, riconoscimenti internazionali, hanno già all’attivo un’attività importante da concertiste.

Il programma si apre con la Sonata in sol minore op. 5 n. 2 che Ludwig van Beethoven (1770 - 1827) compose nel 1796, ed è in assoluto tra i primi brani a sperimentare il dialogo tra pianoforte e violoncello, due strumenti nel ‘700 ancora non abbinati in duo. La composizione nacque quasi per caso, durante una visita di Beethoven a Berlino: il re di Prussia, Federico Guglielmo II, dedicatario del brano, suonava il violoncello (per lui Mozart aveva scritto i Quartetti "Prussiani e Boccherini molti Quartetti) ed ospitava a corte uno dei violoncellisti più virtuosi e tecnicamente abili dell'epoca, Jean-Pierre Duport (1741-1818). Beethoven per loro compose due sonate per violoncello e pianoforte, eseguendo i brani, per il sovrano insieme a Jean-Pierre Duport.

Si prosegue poi con le atmosfere esotiche evocate da due pezzi per pianoforte e violoncello composti da un appena diciannovenne Sergej Rachmaninov (1873 - 1943) nel 1892, Prelude et Danse Orientale (Preludio e Danza orientale), op. 2; entrambi gli strumenti godono di uno sviluppo e un contrappunto che li pone ad un livello di eguale importanza, per tecnica ed esito sonoro. Rachmaninov che da giovane era avviato ad una brillante carriera pianistica (un segno che marcherà molti suoi capolavori, come i concerti per pianoforte e orchestra), in questi due brani si lasciò sedurre da echi lontani, sviluppando linee melodiche dolcissime e morbide, nenie romantiche, quasi oniriche, proprie della sensibilità di un giovane non ancora ventenne.

Con un salto nel tempo di 150 anni dall’incipit beethoveniano, le sonorità della Sonata in do maggiore, op. 119, composta da Sergej Prokof'ev (1891 - 1953) nel 1949, conducono ad un sogno ossessivo nella Russia di metà Novecento. Da Stato vincitore del II Conflitto Mondiale, l’idea del sogno si volge indietro, alle rimembranze romantiche e cajkovskiane, rivisitate dall’anticonformismo e dalla sperimentazione di Prokof'ev.

Il concerto si chiude con l’esplosione di suono, sensuale e melanconica de Le Grand Tango che Astor Piazzolla (1921 - 1992) pensò per l’amico Mstislav Rostropovic (1927-2007).

Fil-rouge del programma è dunque il richiamo ad un sogno, che parte da Beethoven, di cui si ricordano quest’anno i 250 anni dalla nascita, prosegue poi attraverso Rachmaninov, emblema del più struggente tardoromanticismo russo, per poi condurre ad un’ossessione novecentesca, scandita dal tempo, dal progresso, dall’esito di una guerra e da un panorama mutato con Prokof'ev; termina con un sogno di seduzione, quello melanconico e argentino di Astor Piazzolla.

Orari

Data:  15 dic 2019 dalle 11:00 alle 23:59

Ore 11.00

Dove: Sala Bianca, Teatro Sociale, piazza Verdi - Como

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