Eventi
Giuseppe Mazzini, la Filosofia della musica - Pazze per l'opera
Data: 27 nov 2024
Luogo
Pinacoteca Civica, via Diaz 84 – Como
Orari
Data: 27 nov 2024Dalle ore 18.30
Descrizione
Giuseppe Mazzini, la Filosofia della musica
Melodramma, donne, riscossa nazionale
Ore 18.30
Simonetta Chiappini, storica della musica
Ingresso libero con prenotazione online
Giuseppe Mazzini scrive la Filosofia della musica in Svizzera, in esilio, dopo il fallimento dei moti mazziniani del 1833. Il tono profetico ed idealizzante da lui usato nell’ opuscoletto non deve farci sottovalutare la profondità della sua lettura dell’ arte musicale, delle sue funzioni e della sua essenza. Attraverso un excursus storico Mazzini ne sottolinea soprattutto le valenze educative e trasformative, sia a livello sociale che individuale; valenze a quel tempo non ancora giunte a pieno compimento, data la mancanza di musicisti francamente “progressivi”, capaci cioè di interpretare ed esprimere autorevolmente il nuovo che si affacciava all’orizzonte. Mazzini nutre una fede
entusiastica nelle potenzialità comunicative del dramma in musica, intravede cioè la possibilità che la popolarità dell’opera possa coagulare ed indirizzare gli ideali patriottici dei giovani e le istanze politiche risorgimentali. Nel momento drammatico in cui scrive, quando la riscossa nazionale sembrava ancora lontana, il dramma in musica avrebbe potuto costituire il tessuto connettivo tra l’auspicata musica “progressiva”e il sentire della nuova generazione, imbevuta di ideali risorgimentali; avrebbe potuto preparare i giovani alla consapevolezza della necessità di costruire l’ identità nazionale attraverso la lotta e il sacrificio personale. In questo contesto Mazzini
mette in luce come la figura dell’eroina tragica e sublime del melodramma possa incarnare l’immagine ideale della donna di profondo sentire che, come i martiri risorgimentali, si immola per amore, ed indica così per prima la via per la rigenerazione della società futura.
Pazze per l’opera (film)
Ore 20.30
Il film sarà introdotto da Alberto Cano
Ingresso libero con prenotazione online
Nel documentario di Rosa von Praunheim “Operndiven – Operntunten”, presentato su ARTE in Itala con il titolo “Pazze per l’opera”, si prova a riflettere su un cliché: gli uomini gay e il loro amore per l’opera. Attraverso la sua ricerca, von Praunheim mostra grandi protagonisti che, in quanto gay, raccontano con grande passione il loro entusiasmo per alcune dive dell’opera. Per Kevin Clarke, sono Kiri Te Kanawa e Ljuba Welitsch di cui è profondamente innamorato. Per Tilman Krause si tratta di Edda Moser, la cui leggendaria registrazione dell’aria della vendetta dal “Flauto magico” di Mozart è stata lanciata nello spazio con la sonda spaziale “Voyager 2”. Rosa von Praunheim esplora l’amore dell’uomo omosessuale per l’opera con Tilman Krause e Kevin Clarke così come con altri favoriti dell’opera, tra cui il regista e direttore artistico della Komische Oper di Berlino, l’australiano Barrie Kosky, che autoironico si descrive come il “canguro ebreo gay”. Naturalmente anche alcune dive hanno detto la loro, tra cui Edda Moser, Sophie Koch e Nadine Secunde, che parla di un amico gay che una volta espresse il suo amore per l’opera in questo modo: “L’opera trasforma il dolore in bellezza”.