L’Istituto Orsoline San Carlo di Como, in collaborazione con il Centro culturale Paolo VI e l’associazione Sorriso di Geki, ospita presso la propria sede una mostra a pannelli dal titolo C’è qualcuno che ascolta il mio grido? Giobbe e l’enigma della sofferenza, organizzata in occasione del Meeting per l’amicizia dei popoli di Rimini del 2018.

La mostra affronta il tema del problema del male e della sofferenza innocente – tema che ha sempre interrogato l’essere umano –, soffermandosi sulla domanda: «Come mai un Dio buono può permettere questo?».
In particolare, la domanda viene posta di fronte ad alcuni fatti drammatici che hanno segnato la storia del mondo degli ultimi tre secoli: dal terremoto di Lisbona nel 1755, ai più recenti attentati terroristici, senza dimenticare i campi di concentramento del secolo XX, i grandi incidenti aerei, i disastri naturali o la sofferenza dei bambini nelle guerre.
Drammi che ritrovano nel grido di Giobbe il riproporsi del problema della sofferenza in un modo molto efficace e attuale, come emerge dal fatto che Giobbe sia una delle figure più riprese dalla letteratura contemporanea.
Il percorso espositivo prosegue facendo emergere come di fronte a quel grido Dio non sia rimasto “sconosciuto”, ma nel volto di Gesù abbia fatto entrare nella storia una Presenza buona che ci permette di guardare in faccia le nostre sofferenze.